giovedì 9 giugno 2016

Donne & Co. complici della violenza

Sono già risultata impopolare su Facebook, ma non importa.
Credo, come donna con un passato di violenza alle spalle, di avere tutto il diritto di dire come la penso.
Riporto qui solo le mie risposte sotto lo status di un caro amico.
Non riporto solo la mia prima risposta dove parlo della mia personale esperienza, giusto per paura di eventuali ritorsioni.

"Penso che il problema degli uomini sia (anche) l'imprinting delle madri. Non generalizzo, ma dietro questi comportamenti c'è quasi sempre una madre-serva che si è annullata per i maschi di casa. Questo genera la convinzione che debba essere così. Che la propria donna debba sopportare e ingoiare rospi e farsi andare bene tutto perché stando con lui ha fatto tredici e debba vivere di gratitudine. Gli uomini cresciuti così si sentono meno uomini quando vedono che ce la caviamo da sole, che stiamo bene, che non abbiamo bisogno di essere salvate, che splendiamo di luce propria. Vanno fuori di testa. Puoi sensibilizzare quello che vuoi se la routine di casa è impostata sul martirio di tua madre. Non attecchirà niente."

" Io dico solo che un uomo non è figlio di nessuno. Non viene partorito e lasciato a sé stesso. Ha un padre (che sarà quello che è) e una madre (che può scegliere se la cosa X le sta bene o no). Se partiamo dal fatto che si parte di base da una società fallocentrica e maschilista, non possiamo neanche negare che le madri non l'abbiano anche inconsapevolmente appoggiata, questa società, anche soltanto per stanchezza. Non facciamo che l'uomo è brutto e cattivo e la donna ha in mano il segreto della pace nel mondo, perchè le prime a farsi stupidamente la guerra, siamo noi, tra di noi. Questo perchè? Perchè siamo maledettamente insicure in fatto di istinto e in parte perchè ci fanno credere che sia sempre stato così. Cosa che non è. Dico anche da docente e da figlia femmina più piccola con due maschi più grandi di me, che i ragazzi più a rischio di sbrocco in genere eh, non solo con le loro fidanzate, sono quelli le cui madri sono madri adoranti (io dico divoranti), mogli senza alcun significato di uomini che contano solo loro in famiglia. Non riduco tutto a questo, ma se è vero che la parte "sensibile" dell'educazione è affidata alle madri, quale messaggio passerà a questi ragazzi? Veniamo da generazioni di casalinghe succubi, cornificate e malmenate o per lo meno ignorate e bistrattate. Dov'è il valore in questo? Educare è dare l'esempio. Bisogna iniziare a comportarsi diversamente, tutti e due i genitori devono farlo. Muoversi come un corpo unico che non dia ai figli la possibilità di sbagliarsi, di travisare. Non ditemi che vostra madre non vi ha mai chiesto di perdonare comportamenti del vostro uomo/ragazzo che ritenevate inaccettabili. Non ditemi che non vi hanno mai detto "chi è perfetto?", quando nessuna cerca la perfezione, ma manco gli insulti, ad andare bene. Non ditemi che per il quieto vivere e il "decoro", non vi è mai stato chiesto di ingoiare il rospo. E l'imbarazzo rispetto "all'ennesimo" ragazzo, manco fossimo dei troioni da circo. Se non vi è successo siete solo fortunate, ma non è la normalità, purtroppo. Se parliamo di responsabilità quindi, prendiamocela tutti, proprio perchè all'atto violento non c'è giustificazione, e non si fa giustizia solo sollevando i forconi."


Non ne posso davvero più. E' come se fossi colpita ancora io ogni volta.

Poi, manco il tempo di finire di scrivere quest'ultima risposta, leggo questo: http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/2015/11/23/amore-fra-teenager-geloso-e-violento-1-ragazzo-su-10-alza-le-mani_85fb99d4-00a0-4573-9049-72dbeca452de.html

Basta, essere complici!

Basta, credere di non poterne uscire!

Basta, tacere!


Lo so bene che sembra tutto insormontabile e impossibile da cambiare, ma basta un piccolo salto e fuori da quel buco la vita è splendida e piena di opportunità!

Siamo tutte assolutamente in grado di vivere serene, felici e soprattutto di SCEGLIERE!

E basta di farci la guerra, davvero! Non ci serve e non crea Valore!

I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento forti, di coerenza, di limpidezza!

Rifugiatevi, chiedete aiuto!


E care Forze dell'Ordine, ho un messaggio anche per voi:

Mi avete risposto mille volte all'epoca che finchè non succede "niente", non si può far niente. Parlo del 2011, non dell'800.

Avete anche ridacchiato e minimizzato davanti alle stampe delle mail e degli SMS di minacce che ho ricevuto a frotte, per mesi.

Nessuno mi voi mi ha difesa da quella paura e da quel pericolo.

Solo gli amici che mi scortavano pure a fare la spesa l'hanno fatto.

E non c'è traccia in alcun documento di tutto questo perchè "Cosa dovremmo scrivere? Lei l'ha lasciato e lui reagisce male?".

Siete indegni.


domenica 15 maggio 2016

Saponificamente arrugginita

Sono mentalmente annientata dalla questione sapone.
E' un anno che non saponifico più e sono smaniosa. Inoltre devo fare i conti col mio armamentario amatoriale che di certo non aiuta in sveltezza ed efficienza e fare il sapone ai ritmi che mi piacerebbe, è un'impresa.

Quindi, mentre ho ordinato il super-mega-stampo-very-professional ad una signora carinissima che li costruisce egregiamente e su misura, mi sono detta: "Perchè non fai un saponcino old style giusto per riprendere la manina?"
Il risultato è riassunto in questa fantastica diapositiva d'altri tempi:


Considerando che nessuna delle mie ricette si adattava ai grassi di cui disponevo al momento, ho optato per il fantastico calcolatore http://calc.mendrulandia.es/?lg=it
Ho calcolato questa formulazione, che avrei voluto chiamare sportivamente SAPONE MOJITO, ma che poi ho ribattezzato POTREBBE ANCHE PIOV..D'OH!:

Olio d'oliva: 600g
Olio di cocco: 350g
Olio di mais: 50g
NaHO: 137g
Acqua: 352g
Surglassato al 10%

Al nastro:
Miscela di o.e. di lime e menta: 15ml
Ossido verde: q.b. 
Scaglie di sapone bianche: q.b.

Indice di iodio: 59
ins: 159
Acidi grassi:
  laurico: 16.8% 
  linoleico: 9.2% 
  miristico: 6.7% 
  oleico: 47.7% 
  palmitico: 10.4% 
  ricinoleico: 0% 
  stearico: 3.6% 
  linolenico: 0.7% 

  Durezza: 51/47
  Bolle: 55/59
  Persistenza: 43/46
  Pulizia: 65/59
  Condizionatore: 43/49

Bello. Bellissimo.
Invece no.
M'è scappata una quantità immane di ossido verde, che ha tinto tutto di un meraviglioso color Hobbiton. Ilarità. Avrei voluto fare solo un piccolo ed evanescente swirl in the pot verdino in mezzo al colore naturale del sapone, ma è stato impossibru.
Inoltre degli oli essenziali è rimasta una traccia a dir poco flebile e la spolverata di scaglie e trucioli di sapone è stata un'idea veramente infelice.
Lavare laverà, e sarà delicato, idratante e morbido sulla pelle che resterà verde per sempre.
Uccidetemi.
Comunque domani sarà pronto per il taglio (anche delle vene) e seguiranno foto orribili.
Passo e chiudo con una reliquia che rallegrerà gli animi di tutti, tranne il mio:



lunedì 9 maggio 2016

Sì, no, ma fondamentalmente boh

Ah!
Il vento del matrimonio soffia sempre più forte e dopo ottomila versioni di qualunque cosa, almeno l'invito ha preso forma! LOL!
Ieri pomeriggio sono venuti a trovarci i genitori del Prof. Jones ed erano carichi di meraviglie come i Re Magi. Praticamente mi stanno svoltando il tutto mentre io sono presa con le bombe tra lavoro, anno di prova e tutto il resto.
Laura e Paolo sono le persone più creative e pazienti del mondo e condividiamo l'amore per l'home made, l'artigianale e il vintage, quindi checcevò?
La contropartita è che avendo tutti un'attività cerebrale praticamente fuori controllo, cambiamo idea ventimila volte al secondo, con gran disagio del PJ sposo, a cui piace la morbida tranquillità delle cose dette una volta e amen.
Pover'uomo. Io glie lo dico sempre che è in tempo per scappare XD

Per lo meno, passata (?) la fase del brain-storming, si è trattato di creare "prototipi" per vedere se funzionano sia a livello di colori che di insieme e qua sono venute fuori le noci.
L'invito che avevamo progettato e su cui avevamo riversato lacrime e sangue, s'è rivelato poco funzionale e globalmente "strano" [inserire crisi del PJ qui], quindi ad un certo punto, facendo di necessità virtù, l'ho buttata su un modello molto semplice, elegante e vagamente vintage visto su Pinterest, che mi era piaciuto da morire all'inizio di questo delirio e per fortuna ci siam trovati tutti subito d'accordo (leggasi: per sfinimento). Volevamo fare i fighi con copertine, legacci, carta a mano, foglie, cuoricini, ricchi premi e cotillons, ma per una serie di svariati motivi, abbiamo deciso che quello che è venuto fuori


Manco la fumata bianca del Papa, tutti a festeggiare.
Le decorazioni per la tavolata sono praticamente finite (e bellissime), quelle per le postazioni supersegrete sono in via di ideazione e allestimento, con gran bullarsi dei suoceri. E hanno ragione a bullarsi!
Poi ieri abbiamo deciso che oh, vabbè la festa senza la classica "mangiata" ingessata a tavola coi posti assegnati daddìo in persona, il tableau mariage e tutte quelle cose che non mi piacciono nei matrimoni classici, però cavoli, sarebbe carino avere una postazione speciale per noi, non separata dalla tavolatona sociale, ma con delle decorazioni particolari.
Altre crisi mistiche del PJ; io e sua madre a battere il cinque.
Quella donna è una macchina da guerra! Awwwwh!

Nell'eterna lotta della sposa contro la qualunque, è sorto anche il dilemma, fino a ieri a me sconosciuto: confettata o cartocci già ripieni di confetti?
Dopo attimi di panico-paura e di interrogativi interiori sulla necessità effettiva di elargire confetti al giorno d'oggi, l'amante del vintage che è in me ha deciso di metterli solo in quanto elemento vintage carino. Perchè diciamocelo chiaramente: macchè davero i confetti nel 2016?
E allora stendiamo pure dal balcone il lenzuolo della prima notte.
Comunque ho optato per cartocci già ripieni.

Bomboniere: sorpresa, ma anche no e non lo scrivo in quanto per qualcuno è "anche no" Posso solo dire che qui mi muovo io e si muovono le mie manine sante. Per il packaging abbiamo ancora idee molto vaghe (ma va?), ma quelle idee molto vaghe sono belliFFime.

Poi boh, il vestito è da provare per la seconda volta, non so ancora che scarpe mettere (penso che opterò per un paio di stivali, oppure no, boh, scarpe da vecchia?) e non so come acconciare i capelli. Li lascerei sciolti, magari con una ghirlanda dai colori rigorosamente imbarazzanti, ma l'effetto Cicciolina è dietro l'angolo, quindi decisamente ri-boh. A Laura piacerebbe un semi raccolto, che fa subito Elisa di Rivombrosa. Disagio. Aiutatemi.
Mi manca anche qualcosa da indossare sulle spalle visto che saremo a fine settembre e all'aperto. Avevo pensato ad uno scialle di lana o a una dupatta (un grande rettangolo di stoffa usato nell'abbigliamento indiano, più piccolo del saree, usato come sciarpa, velo o sulla spalla sinistra). Lo scopriremo solo vivendo. Cambio idea ogni cinque minuti e mi sa che li prenderò entrambi XD

Le fedi? Ah, boh.
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Se volete vedere le cosine che fanno Laura e Paolo (e non solo), fate un salto qui: https://plus.google.com/u/0/+LauraRCuciericuci/posts
Qui: https://www.facebook.com/La-Scatola-dei-Bottoni-di-Laura-542670762564892/?fref=ts
E qui: https://it.pinterest.com/lauramercatini/

martedì 3 maggio 2016

Je t'aime com se niènd fòss

Non sono manco andata a vedere la data dell'ultimo post perché mi vergogno.
Alla faccia dei buoni propositi!
Comunque siccome sono la Regina del Come-Se-Niente-Fosse, farò come se niente fosse.

E quindi così, l'anno di prova a scuola volge quasi al termine e questo termine lo aspetto manco dovessi sgravare, perchè è così che mi sento. Poi oh, con la mobilità in Fase C manco so dove andrò a finire all over the penisola a settembre, ma dopo quasi dieci anni di precariato, mi mandino pure dove gli pare. Tanto avere uno stipendio fisso ha già del miracoloso e non oso sfidare oltre la sorte.
Tra le cose positive..beh, ci sono un sacco di cose in realtà! Ciò non toglie che a questo punto per percorso sono uno straccio.

Venendo al dunque in merito al sentirsi uno straccio, c'è il fatto che in tutto questo turbinio di lezioni al mattino, laboratori al pomeriggio, attività dell'anno di prova, corsi di aggiornamento, mostre dei ragazzi da organizzare, la new entry (ormai non tanto new) Dana, danza, gli incontri buddhisti (che ho bidonato più e più volte causa orari corsi di formazione e/o morte cerebrale) e il matrimonio da preparare, sono arrivata a trascurare la casa e la mia persona.
Oggi è il mio giorno libero e dovrei passarlo a grattarmi in malo modo le pudenda, mangiando cibo spazzatura davanti a Netflix e fumando come il Brucaliffo

INVECE

lo sto passando a fare ottocento lavatrici, a stendere, piegare e riporre quei 500Kg di biancheria che si è accumulata senza ritegno, rispettivamente:
  • in bagno
  • in camera
  • nel secondo bagno
  • in garage
e udite-udite:
  • in giardino (la roba scagazzata e svomitazzata di Dana col mal d'auto)
Da ieri sono a quota otto lavatrici e me ne mancano altrettante, ma non ho paura.
We can do it.

*E qui ingrazio ufficialmente Marie Kondo http://konmari.com/ per avermi insegnato a piegare la biancheria in modo impeccabile e salvando incredibilmente 3/4 dello spazio, ma soprattutto a buttare ciò che è vecchio, ciò che non uso più o non ho mai usato e ciò che non mi serve.
Consiglio a chiunque abbia il senso dell'ordine di un cercopiteco, come me, questo delizioso e giapponesissimo libro che ho trovato utile, divertente e a tratti illuminante!*


Il fatto è che essere circondata dal disordine non lo sopporto più, non se c'è disordine perché sono impossibilitata dal mettere in ordine. 
Insomma, se il disordine è una scelta, vuoi perché qualche giorno non ho voglia di star dietro a niente, vuoi perché ho bisogno di riposarmi, è ok. Ma il disordine causato dal fatto di non avere tempo e modo di riordinare, pulire o lavare perché non ho più una vita, mi mette ansia da matti.
Ansia brutta, di quella che ti fa dormire male e fare gli incubi.
Quindi niente, oggi e domani faccio tabula rasa del bucato (nei limiti dei tempi di asciugatura) e a questo punto vedo già la casa più grande e fresca e mi sento più serena.
Seguirà riordino del garage a seguito delle minacce del Gran Inquisitore di Bazzano, il Mons. Prof. Jones con conseguente messa a mercatino della qualunque.
Seguirà inoltre deforestazione massiva della foresta pluviale che si è manifestata in tutto il suo arcano splendore in giardino e se riuscissi a deforestare anche me stessa, sarebbe il top.

Ma SIAMO FIDUCIOSI.

PS. allego foto della svomito-cagona Dana




mercoledì 13 gennaio 2016

Alla ricerca della perfezione..vabè, non esageriamo.

Son giorni di tonsille livorose e dispotiche, di cocktail letali di propoli, echinacea e coclearia, e di manie di grandezza.
Già da tempo è in corso un processo di "normalizzazione" della mia vita dal punto di vista organizzativo e il percorso non è affatto semplice per una come me, che nel caos e nei colpi di scena last minute ha sempre trovato il suo naturale elemento. La me ventenne riusciva benissimo a tener botta dietro il disordine e a completare i propri impegni (di studio, lavoro, in casa, ecc.) all'ultimo momento e con grandiosi risultati.
Mi sono sempre definita una che lavorava bene, anzi, meglio sotto pressione.

Guardando tutto questo dal mio attuale punto di vista, la diagnosi che posso fare a posteriori è che sono sempre stata una pigra compulsiva con l'energia, la perspicacia e la creatività sufficienti a fare grandi scatti circensi a ridosso delle scadenze, che mi hanno sempre salvata gloriosamente e platealmente da una slavina di schiaffi.
A quasi 35 anni non riesco più, non ce la faccio più né fisicamente, né mentalmente a salvarmi in calcio d'angolo e negli ultimi anni ho "pagato il prezzo della mia sconsiderata miopia" (cit.) nella vita di tutti giorni, dalle più piccole banalità alle questioni più importanti.
Quando mi dicevano che il disordine esteriore fa star male, rende nervosi, manda in depressione, in letargia, che prima o poi ti fa anche trovare nei guai e cose del genere, rispondevo con una risata; come poteva essere così per una come me?
Ed eccomi qua, con alle spalle 9 anni di lavoro, traslochi, avventure e disavventure, amici, amiche, gente su cui s'è scagliata la mia Damnatio Memoriae, amori distrutti e amori sbocciati, tremila hobby, e gatti e conigli e criceti e cavie e furetti, lontana dalla mia famiglia di origine e nel delirio più totale.
Ho toccato il fondo con l'ultimo trasloco di un anno e mezzo fa da Padova a Lugo (RA), che oltre al casino che ogni trasloco porta inevitabilmente con sé, ha portato anche 8 anni di non gestione sistematica delle mie cose. Senza parlare degli affetti che ho lasciato lì e del conseguente mood sul deprimente andante. Alè.
Son seguiti mesi di gran consapevolezza, di ritardi continui, misunderstanding sul lavoro, di disordine vero e proprio da ogni punto di vista. Solo che ad un certo punto, della consapevolezza non me son fatta più niente: ero assolutamente paralizzata, incapace di volgere la situazione al meglio. Davvero frustrante. Ero arrabbiata perchè io, IO! ero incapace di crescere, evolvermi, migliorarmi, fare un'azione iniziale. Sapevo che era "solo" questione di iniziare in qualche modo e che tutto sarebbe arrivato a cascata.
E così sono arrivata al Buddhismo, perchè non mi sarebbe bastato riassettare le cose solo in superficie, non questa volta.
Non è che "PUFF! Sono buddhista!", eh! Ho solo aggiunto disciplina, sistematicità e metodo a ciò in cui ho sempre creduto a livello spirituale. Inoltre la mia strada è stata continuamente lastricata da "coincidenze" più o meno visibili e da persone che hanno fatto la sostanziale differenza. Ma di questo magari parlerò un'altra volta. Il punto è che finalmente, probabilmente per la prima volta a livello consapevole, mi sono fatta carico della responsabilità di me stessa.

Come dicevo, spesso basta l'atto iniziale e così è stato, più o meno. Dico più o meno perchè in realtà le cose, tutte le cose, vanno coltivate, ma diciamo che il salto per uscire dalla mia oscurità fondamentale è stato fatto ed è stato più faticoso pensarlo che farlo, as usual.
Da quando ho cambiato atteggiamento, è cambiato tutto e sono avvenute cose magiche nella mia vita. Davvero.
È incredibile come basti un piccolo solco per iniziare a incanalare il flusso degli eventi e a dargli la direzione giusta. Per alcune cose ho dovuto sforzarmi e lavorare su di me con fatica, altre invece mi si sono acciambellate ai piedi naturalmente come un gatto in inverno.

Tutto questo per dire che finalmente sto riuscendo ad essere ordinata perchè pian piano mi sto allineando sempre di più con me stessa, smettendo di arrabbiarmi, di dare la colpa agli altri, di aspettare eventi e/o persone che diano un input dall'esterno.
Sto trovando soddisfazione nel fare le cose per tempo, senza scannarmi o crogiolarmi nel fallimento, nel tenere ordine fuori per essere in ordine dentro.
Un po' come lo yoga, le mudra, la visualizzazione o la meditazione, no? Le posizioni del corpo, la manipolazione della vile materia esteriore, la "banale" respirazione, riportano in asse lo spirito. Spesso aspettiamo che il cambiamento venga da dentro quando invece bisogna andare contro le proprie cattive abitudini mentali e agire, agire e agire! Sarà l'azione a ripercuotersi sullo spirito e sul carattere.
Poi beh, sono sempre io, quindi perchè non cavalcare l'onda e divertirsi anche con una cosa noiosa come la pianificazione delle giornate?
Quindi Amazon e Aliexpress, portatemi presto i miei coloratissimi planner, che voglio davvero superare me stessa!

Chiaramente, non è che tutto ciò avvenga ogni giorno con naturalezza e senza sforzo, anzi, l'importante infatti è concedersi qualche piccola defaillance, ma senza ricadere assolutamente nell'indolenza!

Vado a fare Gongyo. Me lo merito.





giovedì 7 gennaio 2016

Rientro e carinerie

I pigri stiracchiamenti, le ore piccole e le abbuffate sono finiti finalmente e gli ultimi due giorni sono stati di transizione. Il 5 rientro, il 6, ieri, dai genitori del PJ per festeggiare insieme la Befana, con gran travasi di macchina, bagagli e una quantità di viveri tale da poter affrontare al meglio un'apocalisse zombie. E oggi BOOM!! Sveglia all'alba, la Matiz ibernata nel permafrost e subito a lavoro. Bentornato alla Barriera, Jon Snow! E son state subito arabescate parolacce interiori.

In attesa invece del post sui regali di Natale (che pubblicherò probabilmente a Pasqua), oggi mi delizio col primo arrivato dei pacchetti made in China acquistati su Aliexpress; tutti acquisti relativi al planner 2016 ancora in viaggio (DAIIIIIIIIIIIII!!!). Questi sono dei washi tapes per la decorazione e la personalizzazione dell'agenda, che avere 12 anni una sola volta nella vita fa schifo, quindi.


Aspetto washi a tonnellate, insieme a segnalibri, adesivi e altre amenità futil-funzionali, nonché l'ormai desideratissima Dokibook che, bontà loro, arriverà prima o poi.

lunedì 4 gennaio 2016

Domani si parte & meritata propaganda artistica ai miei amici

Quest'anno le vacanze di Natale sono letteralmente volate!
Per altro sono state più brevi del solito e non ho avuto neanche il tempo di annoiarmi, il ché è un bene.
Vacanze pantofolose, piene di amici, passeggiate al mare con e senza nipote e serate trascorse a casa dei miei; di quelle serate rassicuranti tutte copertine e TV a casa di mammà, computer, coccole con il Prof. Jones e profumi, cose e colori di sempre. Ma anche giorni pieni di cibo. Troppo. Tanto. Buono. Tanto. Unto. Tanto. Troppo. Tanto.
Rimettersi in forma non è mai stata un'impresa così ardua, ma me lo devo, che poi lo so come sono: m'impigrisco, dico "massì", rimando, poi mi guardo allo specchio e mi deprimo; segue orgia di ginnastica-corsa-dieta-detox fino ai primi risultati e poi mollo.
Ecco, siccome conosco i miei bug di sistema, ho già chiesto a Cristian se mi dà una mano a seguire un programma sportivo soft ma costante al rientro, così non mi sderèno e aggiungo un altro mattoncino al "castello della costanza", che non ne ho mai abbastanza. Poi vedrò di sistemare seriamente la faccenda nutrizionista mentre magari mi metto avanti col lavoro bevendo ettolitri d'acqua e usufruendo del regalo di Natale del Prof. Jones (Kinect e Just Dance in un'oscena e sudaticcia commistione).

Per il resto, oggi ho svolto in parte le commissioni tipiche da ultimo giorno: ordinare in panetteria i dolci tipici di Natale da portare ai genitori del PJ (Prof Jones ogni volta è lungo!), alla vicina di casa che è sempre così gentile e a scuola, che fa sempre alleanza! LOL!
Poi ho salutato le zie e riportato a Karin il suo Butsudan da viaggio che mi aveva prestato per questi giorni. Mi restano da salutare la nonna e diversi amici e ritirare le "guantiere" di dolci. Ah! Devo pure far visita alla mia tata di quando ero piccola, che chiede sempre di me e rimando sempre!
Sento già le roboanti evoluzioni degli zebedei del PJ, che insomma, se ne starebbe anche tranquillo e all'asciutto in casa, ma siccome è un tesoro, mi asseconderà :-D

Poi vabè, sono estremamente tronfia dei miei acquisti polignanesi di quest'anno, pochi ma buoni. Non vedo l'ora di bullarmene al paesello XD
Ho acquistato tutto da amici, abilissimi e creativi artigiani che trattano anche capi d'abbigliamento e oggettistica vintage. Non ho (ancora) foto della borsa di Roxy e della gonna-pantalone di Sandra, ma questi sono i guantini di Karin (quella del Butsudan) e quando li vedo e li indosso, mi sento una bambina fortunata!!

Proviene tutto da Naif, laboratorio stupendissimo di menti coloratissime!
Ve lo linko, perchè merita! https://www.facebook.com/NAIF.refashion/?fref=ts
Ogni volta che entro nel loro laboratorio mi sento a metà tra "casa" e un luogo fatato: tra vecchie foto, tazzine da té spaiate, lucine, scaffali di legno vecchio e robusto stipati di tessuti di ogni tipo, abiti vintage, abiti refashionati, cappellini, borse fatte a mano, la bigiotteria organica di Luca (lukoldf su Instagram)..e quell'odore di Accademia di Belle Arti che amo tanto, fatto di pittura, diluenti, cere e legno fresco..awwww!! *_*
Mi chiedo se riuscirò mai a creare altrove un'atmosfera altrettanto bella, creativa e magica con altre persone, lì dove mi trovo! Sarebbe meraviglioso..io ci spero sempre!
Nel dubbio, è meglio che inizi presto a lavorare sulle saponette che porterò in esposizione da loro in primavera, perchè ne serviranno davvero tante.

Credo sia ora di bonificare l'ascella e di andare a trovare Sisina (la tata) e salutare la nonna, sennò si fa notte e le valige non si fanno da sole (siamo nel 2016 e le valige non si fanno da sole!!).